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Plastic free – come l’ho spiegato a mia figlia di 8 anni

Nell’articolo di oggi voglio parlarti di un argomento che mi sta molto a cuore: l’uso della plastica, anzi il NON uso della plastica, anche noto come Plastic Free. Un argomento di cui discuto spesso con mia figlia e che qui in Germania è molto sentito. Ti voglio raccontare come ho spiegato a Lea (mia figlia) il concetto di plastic free e cosa facciamo a casa per ridurre l’uso della plastica.

Cosa si può fare per essere plastic free

«Perché mettono l’acqua in bottiglie di plastica?», mi ha chiesto Lea passando davanti al reparto bibite del supermercato.

«La maestra ha detto che la plastica inquina molto», ha aggiunto con uno sguardo accigliato.

In quell’istante ho capito quanto le sue parole mettevano in luce la contraddittorietà del mondo adulto.

Per dirla con un proverbio: “Predicare bene e razzolare male”.

Ma prima di proseguire permettimi di presentarmi, se è la prima volta che approdi nel mio blog.

Sono Mirtis Conci, ho lavorato per anni in centri di ricerca ambientali. Oggi vivo in Germania con la mia famiglia e scrivo libri per bambini e ragazzi focalizzati sui temi legati all’ambiente. La mia missione è aiutare i più piccoli ad apprezzare le bellezze della natura e insegnare loro come proteggerle per i bambini del futuro.

Plastic free: bottiglia di plastica? No, grazie!

Dicevamo, cos’è il plastic free e come spiegarlo ai bambini.

In un periodo in cui la siccità ci pone sfide importanti da affrontare, l’uso delle bottiglie di plastica evidenzia una volta di più la mancanza di consapevolezza di fronte a questo fenomeno. Non parlo di chi produce, ma di chi consuma, perché sono convinta che scegliere bene possa fare la differenza.

Alcuni dati per conoscere e comprendere:

  • la realizzazione di una bottiglia di plastica richiede tre volte di più la quantità di acqua che quest’ultima può contenere;
  • per lo smaltimento della bottiglia ci vogliono ulteriore utilizzo di acqua e consumo di energia;
  • la qualità dell’acqua distribuita attraverso la rete è molto buona, ma la percezione che non lo sia induce il consumatore ad acquistare acqua in bottiglia.

Di fronte a queste evidenze possiamo affrontare l’argomento con i nostri bimbi partendo dalla nostra esperienza personale e chiederci: cosa possiamo fare per limitare l’acquisto di acqua in bottiglia di plastica?

  • Valutiamo la possibilità di bere l’acqua del rubinetto. Se ritenete che la qualità della vostra acqua non sia soddisfacente, potete far fare delle analisi. Esistono poi diversi sistemi economici per filtrarla e depurarla. Per esempio in famiglia noi usiamo una caraffa filtrante, per la quale è necessario cambiare il filtro una volta al mese. I filtri si possono rispedire direttamente al produttore per lo smaltimento;
  • Valutiamo l’acquisto di acqua in bottiglia di vetro. Costa un po’ di più, ma l’impronta ecologica che ne deriva è minore rispetto a quella in plastica;
  • Utilizziamo la borraccia. Meglio se in acciaio, allo stato attuale il miglior metallo resistente all’usura e alla corrosione.

Discutere con i bambini di questo tema li aiuterà a capire come si maturano determinate scelte e a crescere in maniera consapevole e responsabile rispetto al mondo che li circonda.

Va detto che qualora la necessità del momento lo richieda, la bottiglia di plastica verrà acquistata e in quel caso si potrà valutare insieme cosa farne dopo averne bevuto il contenuto.

Cosa fare delle bottiglie di plastica?

In Germania, per esempio, in ogni supermercato si trova un Pfandautomat – macchina raccogli bottiglie sia di plastica che di vetro. A ogni reso corrisponde una somma di denaro – parliamo di circa 20 centesimi a bottiglia – da utilizzare per la spesa.

In Italia questo sistema non esiste e quindi non rimane che utilizzare la creatività.

Naturalmente il primo passo è sempre un’adeguata raccolta differenziata.

Due cose simpatiche da realizzare con i tuoi bimbi:

  • Vasi colorati: tagliate la parte alta della bottiglia e ricavate un piccolo vaso da dipingere. Se siete tipi creativi, provate a intagliare un musetto di gatto, cane o leprotto
  • Mangiatoia per gli uccellini da appendere all’albero: ricavate una finestrella nel centro della bottiglia e riempitela di semi. Gli uccelli apprezzeranno molto, soprattutto durante l’inverno. Anche in questo caso potete colorare e decorare la mangiatoia in base alla vostra fantasia.

Il problema della plastica è molto più vasto. Questo è un piccolo esempio di come puoi intervenire sulle abitudini tue e della tua famiglia a salvaguardia dell’ambiente e della natura.

Se l’argomento ti interessa, la prossima volta ti parlerò di buone pratiche per diminuire l’utilizzo della plastica per organizzare eventi davvero plastic free.

Infine se hai ulteriori suggerimenti su cosa fare delle bottiglie di plastica, puoi scrivere le tue idee nei commenti.

Prima di salutarti ti invito a leggere ai tuoi piccoli il mio primo romanzo, Le cicogne
di Tauchwald
.

(Il romanzo è stato citato anche nel Quotidiano Alto Adige tra i consigli di lettura per bambini e ragazzi).

Grazie per il contributo e alla prossima.

Mirtis

2 commenti su “Plastic free – come l’ho spiegato a mia figlia di 8 anni”

  1. Argomento interessante, come sempre.
    La mia numerosa famiglia, nel suo piccolo, cerca di stare attenta ma trovo che sia il concetto alla base sbagliato. Perché far pagare di più il vetro? Fate pagare di più la plastica visti i costi e non pagate lo smaltimento delle bottiglie, invece che dare 20 centesimi a bottiglia, datene 30 o 40 per quelle di vetro. Noi compravamo anche gli spazzolini in bambù ma la qualità è pessima, dopo poco ti restano in bocca le setole. Basta alla produzione di centinaia di bottiglie tra saponi e detersivi. Fatele pagare di più e diminuite il prezzo di pastiglie monodose in scatole di cartone ecc… a me viene solo da pensare che in realtà nessuno ha interesse economico a migliorare la situazione.

    1. Grazie Donatella per il tuo prezioso commento. La plastica ha rivoluzionato il modo di vivere. La bottiglia di plastica ha soppiantato l’uso di quella in vetro perché è più leggera, più facile da gestire e soprattutto non si rompe. Sono tutti vantaggi che non si possono sottovalutare. Il prezzo dell’acqua in bottiglia è maggiore, perché diventa un prodotto di qualità per il motivo che segue: l’acqua nella bottiglia di vetro rimane inalterata, in quella di plastica invece sì, ma il prezzo e la comodità fanno la differenza. Riguardo l’altro argomento che sollevi, i contenitori di plastica di detersivi, monodose, etc…. incontrano sempre un concetto di comodità e flessibilità a cui siamo abituati, che anche grazie ai costi bassi di produzione rende il prodotto appetibile e quindi vendibile su larga scala con successo. Soprattutto i monodose sono un prodotto targetizzato e pronto all’uso. E’ principalmente una questione sociale e culturale. Il tuo intervento mi darà modo di parlarvi presto di spesa senza imballaggi. A presto Mirtis

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