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Perché gli uccelli migrano?

Provate ad alzare gli occhi verso il cielo, vi accorgerete che molto spesso in questi giorni si librano in volo stormi di uccelli, magari nella loro classica formazione a V.

Cosa stanno facendo? Stanno partendo.

Non mancherete di udire il loro richiamo, insistente e forte. Chiamano tutti all’appello perché il tempo della migrazione è arrivato.

Se è la prima volta che visiti il mio blog, io sono Mirtis Conci. Ho lavorato per anni in centri di ricerca ambientali. Oggi vivo in Germania con la mia famiglia e scrivo libri per bambini focalizzati sui temi legati all’ambiente. La mia missione è aiutare i più piccoli ad apprezzare le bellezze della natura e insegnare loro come preservarle per i bambini del futuro. In questo blog, ma anche i tutti i miei canali social, condivido piccoli-grandi consigli di educazione ambientale.

Le cicogne di Tauchwald

Qualche anno fa, proprio questa grande V che si stagliava alta nel cielo ha destato in me un enorme fascino tanto da ispirarmi la storia di Le cicogne di Tauchwald.

In quell’immagine, in quel volo, in quel richiamo ho sentito una forza prorompente, il coraggio. Quel sentimento che nasce dentro nel petto e tuona finché non spieghi le ali verso ciò cui sei destinata/o a diventare.

Ed ecco, ogni anno, in questo periodo, tantissimi animali vanno altrove, nell’altra loro casa che li attende. Migrare è un viaggio non senza pericoli, ciononostante partono.

È scritto nel loro DNA, sanno molto bene dove devono arrivare e lo fanno perché chi verrà dopo di loro possa continuare a farlo. È la loro vita.

A rendere il loro viaggio davvero pericoloso sono gli effetti del cambiamento climatico innescato dal mostro dell’inquinamento.

Cosa significa cambiamento climatico?

Sapete bene, che l’anno è scandito da quattro stagioni: l’inverno, la primavera, l’estate e l’autunno.

Ogni stagione ha le sue peculiarità. In inverno è freddo e la neve ricopre tutto; in primavera sbucano i primi fiori, la neve si scioglie per lasciare spazio ai primi fiori e all’erba, l’estate porta i frutti che la primavera ha seminato, mentre l’autunno è il tempo della raccolta, in cui giornate miti si alternano con quelle fredde e predispone la terra all’arrivo del primo gelo e del primo manto nevoso.

Da diversi anni questa alternanza è piuttosto scombussolata. Da tempo viviamo inverni troppo miti, in cui si vive una primavera anticipata. L’estate non è più così calda, ma torrida al punto di far mancare l’acqua e il contraccolpo sono poi delle vere e proprie bombe d’acqua che causano ingenti danni per le colture e per le infrastrutture urbane.

Gli esperti definiscono questi effetti come cause dell’inquinamento e avvertono che è in atto un cambiamento del clima. Nella realtà si verifica che queste effetti, inizialmente sporadici, ora stanno diventando frequenti, talmente regolari che rischiano di diventare non più anomalie del clima, ma sue caratteristiche.

Quali conseguenze sulla vita degli animali migratori?

I repentini sconvolgimenti climatici confondono gli animali. Un po’ come se la bussola che hanno al loro interno andasse in tilt. Succede quindi che possano farsi sorprendere da un inverno precoce a tal punto da non riuscire ad avere scorte sufficienti per la partenza, perché secondo il loro ritmo interno avrebbero dovuto avere maggiore tempo. O se le scorte sono sufficienti, rischiano di trovare lungo il percorso correnti troppe fredde per riuscire ad arrivare a casa.

La preparazione per la migrazione, che occupa gran parte della loro attività nell’arco della stagione calda, è messa a rischio, quando l’estate, come quella appena trascorsa, è troppo secca. Non trovano sufficiente cibo per fare le scorte energetiche di cui hanno bisogno per la traversata.  

Accade poi che le rotte migratorie cambiano. Negli ultimi anni alcuni uccelli migratori svernano in Spagna, dove trovano il caldo adeguato per la loro sopravvivenza, ma al contrario non trovano luoghi appropriati per vivere bene.

Uno dei luoghi in cui sono stati individuati sono le discariche, dove si nutrono di scarti di cibo, ma anche di plastica e veleni.  

Cosa fare?

Credo, come già spiegato in Siccità: come spiegarla ai bambini, che il primo passo sia diventare consapevoli. La consapevolezza aiuta a comprendere. La comprensione porta a scegliere il cambiamento invece di subirlo.

Un libro davvero interessante, stavolta rivolto ai noi grandi, che ci aiuta a comprendere meglio il fenomeno migratorio e le sue difficoltà difronte agli effetti dell’inquinamento, è Senza confini, le storie straordinarie degli animali migratori, di Francesca Buoninconti, edito da Codice Edizioni.

Nel frattempo cerco qualcosa di simile adatto per i più piccoli.

Se hai osservazioni e suggerimenti, non esitare a lasciare il tuo commento.

Prima di salutarti ti invito a leggere ai tuoi piccoli il mio primo romanzo, Le cicogne di Tauchwald.

(Il romanzo è stato citato anche nel Quotidiano Alto Adige tra i consigli di lettura per bambini e ragazzi).

Alla prossima!

Mirtis

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