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Nikolaus kommt

Krampus di Castelrotto

Alla sera del 5 dicembre, appena la luce del giorno svanisce nell’abbraccio feroce della notte, arriva lui, “Sankt Nikolaus”, accompagnato dal suo maligno servitore, “Knecht Ruprecht”. Cattivo si aggira con la sua gerla in spalla pronto a catturare bambine e bambini che proprio bravi non sono stati.

Campanacci e urla squarciano il silenzio della sera.

Campanacci

Chi sa di essere monello, scappa a nascondersi e bene, perché non vuole finire in quell’involucro sporco e sudicio fatto di vimini.

Per tutti gli altri, quelli buoni, Sankt Nikolaus porta una sorpresa. Al mattino del 6 dicembre trovano un sacco pieno di dolci, noci e arance.

Schrecklich” – terrificante – si dice in tedesco e lo è davvero!

Eppure non c’è nulla di più attraente del contrasto fra il buio e la luce, fra il male e il bene nella speranza che tutto finisca per il meglio.

Così da centinaia di anni, nella notte dei tempi, si perpetua questo rituale. Soprattutto nell’arco alpino, quello di lingua tedesca, che comprende anche il Trentino Alto Adige e alcune zone del Friuli Venezia Giulia, questa tradizione si traduce in una rappresentazione di giovani, ragazzi e ragazze, che offrono un legame col loro territorio in chiave moderna.

Krampus con motocoltivatore

Affascinante l’uso di elementi e strumenti, un tempo utilizzati in agricoltura, ai quali viene data una forma di vita nuova: la gerla, vecchi motocoltivatori, la saggina. Qui la figura del servitore ha più facce, quelle dei Krampus.

Krampus

In Italia Sankt Nikolaus è conosciuto come San Nicolò di Bari, perché in questa città sono conservate le sue reliquie. Si tratta del Vescovo di Myra, città turca, noto per la sua bontà e la sua compassione.

La leggenda narra che di notte il vescovo gettò qualche moneta d’oro attraverso la finestra nella casa di un povero contadino con tre figlie. Sarebbero servite per evitare che queste ultime si prostituissero. Era la notte del 5 dicembre e da allora tutto ebbe inizio.

CURIOSITÀ: Il primo a disegnare “Sankt Nikolaus” nelle vesti con cui oggi lo conosciamo, il mantello rosso con la cintura nera, gli stivali e il cappello dello stesso colore e una lunga e folta barba bianca fu l’illustratore tedesco Thomas Nast – di origine tedesche emigrato in America e considerato il padre del fumetto americano – nel 1862, 69 anni prima che la Coca Cola inventasse la figura di Babbo Natale. Non è un caso quindi che in Germania San Nicola rappresenti al contempo Santa Claus.

San Nicola

2 commenti su “Nikolaus kommt”

  1. Grazie Mirtis! tante informazioni di contesto che mi mancavano! Come sempre i tuoi racconti uniscono il fascino dell’evento con elementi storici e sociali. E a me hai ricordato un momento dolce della mia infanzia. Te ne sono veramente grata. Anita

    1. Grazie Anita per il tuo commento! Sono felice di aver contribuito a ricordare qualcosa di speciale! A proposito è arrivato Sankt Nikolaus? ; )

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