Un aspetto importante che influisce molto sulla vita di tutti noi è la percezione del tempo.
Il tempo, soprattutto per noi adulti, è scandito dal muoversi inesorabile delle lancette dell’orologio.
Da quando sono mamma, ho introdotto un nuovo concetto di cui il tempo si compone, il ritmo.
Una giornata cadenzata è l’ottimale per ogni bambino, perché lo aiuta a relazionarsi con le diverse parti di cui un giorno è composto e con le diverse attività che caratterizzano questi momenti.
Più cresce, più impara ad associare le cose al momento della giornata.
Più cresce, più prende consapevolezza che il tempo prende la forma di ore, giorni, settimane, mesi e anni.
Quando Lea aveva cinque anni, realizzammo insieme un calendario fatto di carta colorata, con i numeri a indicare i giorni del mese, la lista dei mesi dell’anno e in un angolo un albero.
Se è la prima volta che visiti il mio blog, io sono Mirtis Conci. Ho lavorato per anni in centri di ricerca ambientali. Oggi vivo in Germania con la mia famiglia e scrivo libri per bambini focalizzati sui temi legati all’ambiente. La mia missione è aiutare i più piccoli ad apprezzare le bellezze della natura e insegnare loro come preservarle per i bambini del futuro. In questo blog, ma anche i tutti i miei canali social, condivido piccoli-grandi consigli di educazione ambientale.
Perché l’albero?
Per indicare le stagioni.
A questo proposito, come non menzionare un libro stupendo come L’albero di Iela Mari – consigliato a partire da un anno di età – da cui prendemmo molte idee.
Si tratta di un silent book, un libro senza parole dove le illustrazioni insieme allo sguardo del lettore prendono voce e costruiscono la storia, ogni volta diversa. Inoltre stimola molto la capacità di osservazione e la concentrazione.
Non vi è dubbio che anche questa autrice di libri per bambini abbia tratto ispirazione dalla natura, in particolare dalle sue stagioni.
Cosa sono le stagioni?
Io le chiamo l’orologio della natura; il ritmo con cui la natura scandisce il tempo, ma al contrario di quello dell’orologio non è un tempo che scivola inesorabile.
La percezione del tempo che ci offre la natura è diverso. Oserei definirlo come un richiamo, che soprattutto in età adulta riusciamo a malapena a sentire, complice l’asseto urbano in cui viviamo, le mille e più attività di cui ci facciamo assorbire e sulle quali il susseguirsi delle stagioni non influisce più come ai tempi dei nostri nonni.
Questa percezione del tempo, come richiamo, come preavviso al cambiamento piuttosto che all’attesa, sembra essersi perduto.
Come aiutare le nostre bambine e i nostri bambini a scoprire e ricordare il tempo della natura?
La prima cosa che di getto mi viene da suggerire è di piantare un albero.
Non tutti disporranno di un giardino o di uno spazio adeguato, ma questo non deve per forza costituire un problema. Esistono tanti parchi pubblici, boschi e aree verdi che necessitano di un albero.
Piantare albero è dare vita, perché una pianta non è solo verde, è anche casa per molti animali e rifugio dalla calura dell’estate.
Magari piantatelo con i vostri piccoli in un luogo che vi sta a cuore e custoditelo, abbiatene cura, osservatelo, dategli e datevi tempo.
Il tempo migliore per piantare un albero è la primavera.
Dall’osservazione dell’albero i vostri bambini potranno imparare diversi tipi di tempo, quello dell’attesa, quello del risveglio, quello della crescita e quello del raccolto.
In compagnia di un albero poi si possono fare un sacco di belle cose per trascorrere un tempo piacevole: fare un picnic, leggere una bella storia, ascoltare il cinguettio degli uccelli, dipingere l’albero nelle stagioni che si susseguono.
Non ho dubbi che sarà un tempo ben investito.
Presto ci accorgeremo di come le stagioni siano effettivamente cambiate rispetto a quando eravamo piccoli noi. Di come ci siano sempre più spesso tempi miti e primavere precoci per lasciare spazio a estati bollenti; e di come questi fenomeni climatici influiscono sulle sorti della flora e della fauna.
Sapremmo leggere il cambiamento del clima che sembra inesorabile come il tempo dell’orologio.
Però, c’è sempre un però come nelle migliori storie.
Però noi possiamo fare qualcosa: trasformare noi, le nostre bambine e i nostri bambini negli eroi per la salvaguardia del pianeta.
Per concludere un libro che mi sento con il cuore di consigliare a voi, mamme e papà, nonne e nonni, zie e zii: L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono.
Spero di avervi fatto incuriosire e vi sia venuta voglia di approfondire il tema.
Se vi è piaciuto, commentate e lasciate anche voi i vostri suggerimenti.
Prima di salutarti ti invito a leggere ai tuoi piccoli il mio primo romanzo, Le cicogne di Tauchwald.
Alla prossima!
Mirtis