Carnevale è sinonimo di festa, di scherzi e tanto divertimento.
Per i bambini è un’occasione ghiotta, perché finalmente possono sfogare la loro fantasia nel travestimento. Per loro non è un semplice “indossare il vestito da”, ma piuttosto “un mettersi nei panni di” …
Una cosa è certa: inizia l’avventura senza tempo, finché scocca la fatidica “mezzanotte”, che tradotto significa “La festa è finita. E’ ora di tornare a casa”.
Origine del carnevale alpino
In effetti l’origine del Carnevale, e in particolare di quello alpino, ha le sue radici in un luogo “senza tempo”, fuori dall’ordinario, in cui l’ordine delle cose è sovvertito e con esso ruoli e regole. Il povero diventa ricco, il bello brutto e così via…
L’espressione “indossare una maschera” deriva proprio da questo contesto: scegliere di essere qualcun’altro per scherzo, per inganno, per prendersi gioco di…
Nel contesto alpino quello di indossare una maschera, senza essere riconosciuto, era una pratica molto diffusa, che iniziava ben prima del tempo odierno del carnevale.
Tutto aveva inizio quando le giornate cominciavano ad accorciarsi. Buio e freddo erano sinonimo di incerto, di ignoto. Era un tempo, fermo, sospeso, in cui tutto poteva accadere. Un tempo sì fuori dall’ordinario ma cadenzato da ritmi propri dettati dalle regole della natura e dal ciclo lunare.
L’immaginario alpino
L’immaginario alpino è davvero ricco di figure spaventose, maligne e ammonitrici.
Molte di questi misteriosi personaggi continuano a vivere nel carnevale alpino.
Tra questi troviamo i Krampus, già presenti la sera del 5 dicembre insieme a Sankt Nikolaus, l’Uomo Selvatico, il Vecio e la Vecia, gli Schnappviecher.
Altre figure che arricchiscono questo tempo straordinario sono personaggi allegri, sbarazzini, danzanti – e oserei dire audaci – come i Balarò del Carnevale di Bagolino, in provincia di Brescia. Loro veicolano quel senso di sovversione, “coraggio”, che serve per auspicare, credere nell’arrivo del nuovo, del bello, prima di tornare al tempo ordinario, l’ultima parte dell’inverno che preannuncia il tanto desiderato inizio della bella stagione, nella speranza che sia prospera e ricca di buoni frutti.
Non rimane che augurarci che sia davvero un Buon Carnevale!