Un’attività che in Germania ha attecchito e spopolato, già dalla seconda metà dell’Ottocento, è il “Flohmarkt”, il mercato delle pulci, chiamato anche “Trödelmarkt”, mercato dell’usato.
Quasi ogni città tedesca ne ha uno, alcuni con cadenza annuale, altri stagionale e addirittura come Berlino e Monaco, anche notturno. Non molto diverso dai mercati dell’usato che si organizzano nelle piazze italiane.
La maggior parte di essi sono di antiquariato o di usato di un certo valore. Ciò che affascina sono le possibilità di incontro e di fare “buoni affari”, soprattutto per i collezionisti. Negli ultimi anni infatti i mercati si sono specializzati. Spesso si trovano mercati di giochi antichi, bazar di computer e musica, mercato dei francobolli.
Ciò che in Germania è rimasto invariato nel tempo è lo spirito che caratterizza questo mercato, vendere cose usate.
Un po’ di storia
Il primo mercatino dell’usato fu organizzato a Parigi. Cosa si vendeva? Vecchi abiti a cui poi si aggiunsero altre robe vecchie di cui la gente ricca si disfava.
I rigattieri andavano in giro di notte a raccogliere cose vecchie per poi venderle alla gente con possibilità economiche basse.
Diversi studiosi fanno risalire il nome del mercato, al fatto che nella stoffa degli abiti vecchi vi fossero le pulci. Ipotesi che sembra essere confermata anche da un’epidemia di pulci scoppiata a Parigi negli anni in cui questo scambio di merce era diventata abitudine.
Kindersachenflohmarkt
Vendere cose usate in Germania è un aspetto tradizionale della cultura tedesca, e non c’è prodotto migliore di quello destinato a bambine e bambini.
Per due semplici motivi: l’uso che se ne fa è limitato nel tempo, perché crescono e l’investimento iniziale non copre in questo arco temporale le spese. Quindi cosa c’è di meglio se non venderlo?
L’idea base però su cui si fonda questa tradizione non è tanto quello di rientrare dei costi, quanto quella del riciclo, un tema molto a cuore alla comunità tedesca, che vanta una consapevolezza ambientale di lunga tradizione – la prima organizzazione non governativa di protezione della natura risale al 1899.
Oserei dire che in Germania il riciclo è sempre di moda. E’ normale acquistare vestiti, passeggini, giochi, libri di seconda mano al mercato delle pulci.
A me ha ricordato il viaggio dei miei vestiti da bambina, uno scambio fra fratelli e cugini e se andava bene, capitava di seconda mano, altrimenti anche di terza o quarta.
Chi organizza il Kindersachenflohmarkt?
La maggior parte di questi mercati sono organizzati da associazioni locali, quali quelle di scuole materne, nidi, biblioteche, che fanno da garante. Questo tipo di associazioni offrono la struttura, gli spazi e la copertura promozionale dell’evento in cambio di un contributo fisso da pagare.
Funziona in questo modo: chi vuole vendere la propria merce, fa richiesta direttamente all’ente organizzatore. Il ricavato serve per assicurare la continuazione delle attività associative.
Alcune associazioni sono talmente rinomate, che chi vende vuole garantirsi uno spazio presso la loro struttura. Lo stesso vale per i potenziali acquirenti, che scelgono il mercatino sulla base della reputazione dell’ente organizzatore. Qualche anno fa presi parte all’organizzazione di questo mercatino per conto dell’associazione della scuola materna frequentata da mia figlia. La parte pratica che richiedeva maggior lavoro fu l’organizzazione del rinfresco, perché non è solo un evento di scambio commerciale, ma anche sociale. Gli spazi devono essere ben pensati per favorire la migliore fruizione possibile fra le diverse bancarelle e allo stesso tempo garantire uno spazio ricreativo nel quale la gente possa sedersi, prendere un caffè e mangiare un pezzo di torta. Questa è la parte che assicura il maggior ricavo. Per limitare le spese i dolci sono preparati dai soci dell’ente organizzatore e il costo di una fetta di torta è basso – varia da 1,00 € a 2,00.
Così ho imparato che riciclare ha una grossa valenza sociale.