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La Terra ha bisogno di supereroine e supereroi

tu decidi - you decide

Lunedì 15 maggio sarà il giorno del debito ecologico per l’Italia.

Di cosa si tratta?

È il giorno in cui l’essere umano utilizza le risorse destinate al futuro nell’arco dell’anno in corso.

Questo significa che la richiesta di beni ecologici è maggiore rispetto a quanto la Terra riesca a rigenerare in un anno.

Con beni intendiamo il suolo, la capacità della Terra di assorbire il carbonio emesso, lo sfruttamento di riserve ittiche e delle foreste.

La data cambia ogni anno a seconda della rapidità con cui vengono sfruttate. Per l’Italia, per esempio nel corso del 2022, la data era la stessa, ma la tendenza generale vede anticipare questo momento in maniera costante.

Cos’è il debito ecologico?

Partiamo innanzitutto dal termine “debito”.

Facciamo un passo indietro.

Overshoot è la parola inglese, con la quale si indica questa realtà. Significa sforamento, superamento del limite. Sicuramente una parola più chiara e diretta dal punto di vista pratico, perché rende bene l’idea che qualcosa è terminato.

Quando un determinato bene termina, come si procede?

Si va a prenderlo nella riserva, nel deposito.

Per favorire la comprensione di questo concetto ai più piccoli possiamo attingere alla nostra quotidianità.

Tutti a casa abbiamo una dispensa, dove conserviamo le scorte di viveri.

Quando il sacchetto di patatine è terminato, rovistiamo nella dispensa e troviamo l’ultimo pacco.

Segniamo quindi sulla lista della spesa “patatine” assicurandoci che al rientro dal supermercato la dispensa sia nuovamente piena.

Nel caso del nostro Pianeta, purtroppo, il bene utilizzato rinnovabile non è più disponibile, perché la Terra per generarlo necessità di maggiore tempo rispetto alla velocità con cui noi lo consumiamo.

La Terra è non solo la nostra dispensa, ma anche il produttore di determinati beni, fondamentali per la sopravvivenza di tutti.

A partire dalla prossima settimana in Italia, e poi da giovedì 27 luglio p.v. in tutto il mondo, si comincerà a “mangiare” risorse di questo deposito.

In italiano si usa la parola “debito” che indica invece il rapporto di obbligo tra due soggetti. In questo caso noi e la Terra. Noi, essere umani, abbiamo il dovere di restituire le risorse sfruttate al Pianeta che abitiamo.

Se pensiamo poi a “ecologico”, l’aggettivo legato a “debito”, comprendiamo che questo debito riguarda l’ambiente, nello specifico, le risorse, i beni che abbiamo utilizzato.

Come facciamo a restituire al Pianeta i beni che stiamo sfruttando oltre misura, se è il Pianeta stesso a produrli?

Un modo esiste, ma richiede l’impegno di tutti, piccoli e grandi, nessuno escluso.

Il Pianeta ha bisogno del suo tempo e poiché al momento è la nostra unica casa in cui possiamo vivere, dobbiamo fare qualche rinuncia e cercare di essere noi stessi il cambiamento che vorremmo vedere (questa non è mia, ma del grande Gandhi).

Uno dei settori che maggiormente compromette la biocapacità della Terra – “i beni della dispensa” – è quello dell’industria alimentare.

Per ritardare il giorno mondiale del debito ecologico (di almeno 32 giorni, poco più di un mese), il Global Footprint network, l’organizzazione no – profit internazionale che si occupa di studiare questo fenomeno complesso – suggerisce questi tre interventi:

  1. diminuire gli sprechi alimentari,
  2. adottare una dieta vegetariana,
  3. utilizzare pratiche agricole sostenibili.

Come tradurre questi suggerimenti nella nostra vita per avere un impatto positivo sull’ambiente?

Qui dobbiamo far uscire l’eroina/l’eroe che è in noi. Siete pronti?

Ecco come restituire parte del debito alla Terra:

  1. scegliere di diminuire i pasti a base di carne: io, per esempio, ho ridotto il consumo di carne a una/due volte alla settimana;
  2. scegliere una filiera corta: acquistare direttamente dal produttore che coltiva in modo attento e consapevole la terra o in negozi che propongono prodotti provenienti da realtà agricole biologiche;
  3. utilizzare l’acqua in modo attento e consapevole. A questo proposito vi rimando al mio articolo sulla siccità dove trovare suggerimenti e consigli su come ridurre il consumo di acqua;
  4. se e dove possibile, seminare fiori di campo per creare ambienti ospitali per api e insetti;
  5. avere cura del suolo, evitando di buttare a terra i rifiuti – l’accumulo di rifiuti è al secondo posto per incidenza sul debito ecologico – raccogliendo le immondizie da terra, educando le persone a farlo, facendo attività di raccolta, migliorando la nostra capacità di riciclare

Se volete approfondire questi temi con le vostre bimbe e i vostri bimbi, vi suggerisco Mimì l’ortista incontra gli animali del suolo (albo illustrato adatto dai 4 ai 7 anni) e Il parco dei tesori, (8-11 anni), edito da Edizioni Erickson.

Entrambe i libri sono corredati da attività didattiche, giochi e curiosità.

Per i più grandi non posso non menzionare Possiamo salvare il mondo, prima di cena: perché il clima siamo noi di Jonathan Safran Foer, edito da Guanda.

Buone letture e fatemi sapere come va nei panni di supereroine e supereroi per il pianeta!

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