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Come nascono le mie storie

Nel post “Evviva i colori” ti ho svelato che la mia musa ispiratrice è la natura.

Lo so, sarebbe stato più romantico dire che sia mio marito, ma questo non significa che lui sia
meno importante. Anzi, senza il suo supporto incondizionato oggi molto probabilmente non sarei
qui a scrivere di lei, della mia musa.

Scrivere infatti non è un processo facile. Non basta avere un’idea e buttarla giù per iscritto. Se
fosse così, saremmo tutte scrittrici e tutti scrittori. Vero, però, che tutti possiamo diventarlo e il
bello di questo mestiere è che tu lo possa diventare a qualsiasi età.


Ci vogliono passione, esercizio, metodo e perseveranza. Scrivere una storia è un po’ come
affrontare una maratona. Non ci si presenta al punto di partenza senza aver fatto l’allenamento
adeguato, altrimenti dopo i primi chilometri, per quanto brillanti siano stati, saremmo già con la
lingua a terra e raggiungere la fine diventerebbe un miraggio.


Lo stesso vale per la scrittura.


Dal giorno in cui ho deciso di diventare scrittrice, sono trascorsi anni. Anni in cui mi sono allenata e
continuo ad allenarmi, districandomi nella giungla di impegni che arricchiscono la vita quotidiana.
Uno degli aspetti cruciali per me è la fonte di ispirazione. Dove traggo la forza delle mie storie?
Nei boschi, fra le campagne, nei prati fioriti, lungo le sponde di un lago, sul bagnasciuga marino
trovano forma i personaggi che ho in testa e a cui voglia dare vita.


Mi è capitato spesso di fermarmi a osservare un formicaio, a guardare con quanta determinazione
le formiche svolgano il loro incessante lavoro. Immagino l’interno della loro casa, che dall’esterno
appare come un cumulo di terra rialzato alla base dei tronchi di albero. Immagino i cunicoli, le vie
di accesso, le dispense. Oppure di essere sorpresa dalla ghiandaia, che avvisa tutti gli abitanti del
bosco dell’arrivo di un’estranea. Lo sapevi che questo uccello è un bravissimo imitatore? Per
confondere il suo predatore emette versi di altri animali.


La natura mi dona ogni volta la capacità di lasciarmi stupire e mi ricorda che faccio parte di essa e
che in essa posso trovare le domande adatte per me.
Domande? Sì, domande. Hai letto bene. Perché, come ho scritto anche in “Cosa ti piace fare?”, a
volte le giuste domande valgono di più delle risposte.


Da una domanda nasce infatti il mio primo romanzo “Le cicogne di Tauchwald”, attualmente in
fase di pubblicazione.

Era autunno inoltrato e in cielo risuonava il richiamo delle cicogne pronte a migrare in zone più
calde. Incantata dalla bellezza di quell’adunata mi chiesi: “Come faranno a raggiungere indenni la
colonia estiva?”. Rimasi affascinata dall’idea di coraggio dietro a quel volo duro, lungo e difficile.
E a te la natura pone domande?


Lascia pure un commento. Sarò felice di risponderti.

Alla prossima e ricorda: a ogni storia la sua avventura.

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