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Bambini protagonisti del cambiamento

Se ricordate alcune settimane fa abbiamo parlato di diventare eroine /eroi per il nostro pianeta.

Come sta andando? So bene che è una scelta che richiede impegno e costanza, quindi non scoraggiatevi.

Iniziamo un po’ alla volta.

Le ricercatrici e i ricercatori dicono che ci vogliono circa venti giorni affinché un’attività diventi abitudine.

Ecco perché oggi vi invito a essere protagonisti del cambiamento.

Introduciamo nella nostra vita e in quella delle nostre figlie e dei nostri figli un’abitudine nuova, ma buona per l’ambiente.

Se è la prima volta che visiti il mio blog, io sono Mirtis Conci. Ho lavorato per anni in centri di ricerca ambientali. Oggi vivo in Germania con la mia famiglia e scrivo libri per bambini focalizzati sui temi legati all’ambiente. La mia missione è aiutare i più piccoli ad apprezzare le bellezze della natura e insegnare loro come preservarle per i bambini del futuro.

La sostenibilità ambientale come tema del programma scolastico

Il tema della sostenibilità ambientale fa parte del programma scolastico e penso che il nostro compito come educatrici /educatori sia anche quello di dare forma a ciò che le bambine e i bambini apprendono sulla carta.

In questo modo possiamo dare valore all’apprendimento facendo delle scelte ponderate per fare in modo che loro possano diventare degli adulti consapevoli e responsabili.

Non servono azioni eclatanti ma tante piccole scelte da vivere nel quotidiano.

Credo che questo sia un modo per essere protagonisti silenziosi ma tenaci del cambiamento di cui il nostro pianeta ha bisogno.

Ecco la prima proposta da far diventare abitudine: utilizzare una borraccia e un contenitore per la merenda all’aria aperta e a scuola.

In tedesco esiste un termine specifico per indicare questo tipo di contenitore, Brotdose. Per i tedeschi la classica merenda è la fetta di pane con il salame o il formaggio con l’aggiunta di cetriolo e/o peperone a rondelle.  

In italiano non abbiamo una parola che indica questa specifica funzione; però esiste nelle versioni dialettali. Curioso, vero?

Provate a pensare agli operai e ai contadini quando andavano a lavorare nei campi. Si portavano il mangiare e quindi il mezzo per trasportarlo in maniera comoda e sicura era un recipiente.

Nel mio dialetto, quello trentino, la parola in questione è gamela.

Oggi siamo talmente abituati alle merende monouso che non ci rendiamo nemmeno conto quanto tutto questo cumulo di plastica pesa sul processo di smaltimento.

So benissimo che questa scelta obbliga in qualche modo a riorganizzare tempi e attività mattutine – mi riferisco nello specifico alla preparazione della merenda per la scuola – ma ora abbiamo un alleato, la consapevolezza.

Come rendere le nostre bambine e i nostri bambini protagonisti del cambiamento

Il primo passo è scegliere insieme a loro questa abitudine. Condividere la scelta aiuta a mantenerla più facilmente.

Potete valutare se preparare la stessa merenda per tutta la settimana o variare, ma soprattutto scegliere chi prepara cosa in base al proprio calendario e attività. Questo processo ha il valore aggiunto di responsabilizzare.

Un consiglio dei nutrizionisti è di puntare su merende salate piuttosto che zuccherate perché nel primo caso si ha un sentore di sazietà più duraturo. Lo zucchero infatti viene elaborato velocemente e la fame si fa sentire prima. Da questo punto di vista ingredienti integrali, frutta e verdura sono la combinazione ideale.

Fatemi sapere nei commenti quale merenda avete scelto e se sta funzionando.

Vi lascio con la filastrocca “Plastic free ogni dì” scritta per le scuole elementari del comune di Nogaredo, in provincia di Trento, che nel rispetto dell’ambiente ha scelto di regalare a ogni bambino una borraccia.

PLASTIC FREE OGNI DÌ

Lucilla va dalla nonna ogni dì

cantando lo slogan plastic free.

«Nol capiso ‘sto englese!»

dice la nonna in modo cortese.

«Vuol dire senza plastica.»

risponde Lucilla, mentre mastica.

«I rifiuti son sempre più,

da qui fino in Perù.

Sono difficili da eliminare,

 e non abbiamo tempo da sprecare.

Ne soffre la terra,

come fosse in guerra.»

«Però la merenda monouso

è un vizio assai diffuso.

Non aiuta il plastic free

se la mangi ogni dì.»

Osserva la nonna dagli occhiali

con ai piedi gli stivali.

«Oh che cavolo, hai ragione!»

esclama Lucilla in agitazione.

«So cosa fare. Stai tranquilla!»

dice la nonna tutta arzilla.

«Ecco la gaméla!

Ghe sta dentro anca ‘na caraméla!»

«Oh ‘sto dialetto! Non lo capisco!»

afferma Lucilla come un disco.

«È un recipiente che puoi usare

tutte le volte che ti pare.»

le spiega la nonna con saggezza

poiché del mondo conserva la bellezza.

Così Lucilla va a scuola ogni dì

vivendo un mondo plastic free.

Prima di salutarti ti invito a leggere ai tuoi piccoli il mio primo romanzo, Le cicogne di Tauchwald.

(Il romanzo è stato citato anche nel Quotidiano Alto Adige tra i consigli di lettura per bambini e ragazzi).

Alla prossima!

Mirtis Conci

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