Avete mai chiesto ai vostri bambini chi è il loro eroe o la loro eroina preferita?
Io ho chiesto a mia figlia e lei ha prontamente risposto: «Lalibel!» – Una fata di sua fantasia che protegge il mondo in cui vive.
Parto da questa domanda, che all’apparenza può sembrare bislacca, perché credo che tutti, piccoli e grandi, abbiamo bisogno di essere ispirati da qualcuno, ma soprattutto penso che ognuno di noi possa diventare un eroe o un’eroina.
Se è la prima volta che visiti il mio blog, io sono Mirtis Conci. Ho lavorato per anni in centri di ricerca ambientali. Oggi vivo in Germania con la mia famiglia e scrivo libri per bambini focalizzati sui temi legati all’ambiente. La mia missione è aiutare i più piccoli ad apprezzare le bellezze della natura e insegnare loro come preservarle per i bambini del futuro.
Cosa significa la parola eroe?
Come al solito ho consultato il dizionario per cercare l’etimologia della parola, sulla quale esistono diverse teorie, ma nessuna effettivamente assodata. Esistono però due elementi che accomunano tutte le definizioni che si sono susseguite nel tempo e nelle diverse culture a cui si tenta di attribuire la radice della parola: generosità e valore, una caratterizzazione che nella cultura ellenica per esempio va oltre le capacità umane, quasi divine.
A me piace pensare che il termine derivi dalla parola latina heros – a sua volta risalente a quella greca héros – che significa amore. Scelgo questa versione perché mi piace credere che la spinta che muove l’azione del nostro eroe o della nostra eroina sia l’amore, come forza che ci fa andare verso l’altro.
Poiché siamo tutti capaci di amore, ognuno di noi teoricamente può diventare un’eroina o un eroe.
Salviamo il mondo dai cattivi?
Se non vi dispiace, oggi prendiamo ispirazione dall’eroina di mia figlia, Lalibel, e proviamo a salvare il nostro mondo. Che ne dite?
Non ho dubbi sul fatto che i vostri bimbi e le vostre bimbe saranno entusiasti di trasformarsi in eroine o eroi.
Da cosa dobbiamo proteggere il nostro pianeta? Chi è il nostro nemico?
Il nemico numero uno è l’inquinamento, causa principale del cambiamento climatico in atto. Il problema è che questo mostro ha una capacità di trasformismo incredibile e in base alle sue diverse sembianze si chiama plastica, discarica abusiva, consumo di suolo, estinzione di animali, siccità, scarsa biodiversità. Per citarne alcune.
Questo terribile nemico è molto furbo e si serve dell’uomo con l’inganno, così da raggiungere il suo scopo: distruggere il nostro pianeta.
Come sconfiggerlo?
Purtroppo non esiste un trucco o una magia che riesca a neutralizzare subito la sua forza con un colpo di bacchetta.
Lalibel suggerisce di allenarsi ogni giorno partendo dal luogo dove si abita e prendendo di mira una cosa alla volta.
Iniziamo dalla plastica.
Plastica: da grande scoperta a grossa catastrofe
La plastica è stata una scoperta importante perché ha agevolato molto la vita dell’uomo sulla terra. In poco tempo e con un basso investimento economico si possono produrre tantissimi oggetti di uso quotidiano, dai giochi agli utensili di cucina, per fare alcuni brevi esempi.
Si tratta di un materiale che si ottiene dalla lavorazione del petrolio, è estremamente facile da plasmare perché si può modificare in base alle necessità e alle esigenze.
Il grosso problema è lo smaltimento di questo materiale che richiede tempi lunghissimi; inoltre questo processo alle volte non è adeguato e la plastica dispersa nell’ambiente produce danni ambientali molto gravi, soprattutto sulla fauna.
La buona notizia è che in natura esiste un bruco in grado di mangiare il polietilene, il più diffuso e allo stesso tempo più robusto tipo di plastica. Il suo nome è Galleria Mellonella, chiamata anche Camola del miele. Si tratta di una tarma nota per la sua abitudine a infestare gli alveari delle api.
Le ricercatrici e i ricercatori stanno studiando il suo comportamento allo stadio di larva per poter ottenere da Camola la sua migliore prestazione contro la plastica. In attesa dei risultati siamo noi a entrare in gioco in difesa dell’ambiente.
Ecco come allenarvi per diventare eroine o eroi dell’ambiente contro la plastica
Utilizzare borse di stoffa o cestini in vimini per fare la spesa;
Acquistare prodotti sfusi: l’imballaggio dei prodotti va ad appesantire il processo di smaltimento;
Evitare l’utilizzo di piatti, posate e bicchieri di plastica usa e getta;
Provare a ridurre l’utilizzo di acqua in bottiglia di plastica;
Rinunciare ai palloncini, a meno che non siano biodegradabili;
Rinunciare a qualche gioco in plastica a favore di uno in legno;
Munirsi di borraccia e contenitore in acciaio per la merenda di scuola o quando si è fuori casa
rinunciare alle merendine monodose.
Provate e poi ditemi come sta andando. Potete scrivere nei commenti i vostri risultati.
La prossima volta parleremo di come realizzare una festa di compleanno libera da plastica.
Sarà un compleanno da vere eroine o eroi e lo dico davvero, perché non esiste occasione migliore di una festa di compleanno per accumulare tanti rifiuti di plastica e questo al mostro Inquinamento piace tanto.
Prima di salutarti ti invito a leggere ai tuoi piccoli il mio primo romanzo, Le cicogne di Tauchwald.
(Il romanzo è stato citato anche nel Quotidiano Alto Adige tra i consigli di lettura per bambini e ragazzi).
Alla prossima!
Mirtis Conci